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Il dibattito congressuale delle tre giornate

Interventi delle delegate e dei delegati, mattina del 19 dicembre

I temi del dibattito dell’ultima giornata congressuale hanno toccato sia questioni organizzative e di posizionamento sindacale della FLC CGIL sia questioni di contenuti e strategie politiche. È emersa la preoccupazione per la strisciante privatizzazione dell’istruzione attraverso modelli aziendali e introducendo un’idea di scuola lontana da quella delineata dalla Costituzione.

Pino Assalone, segretario generale FLC CGIL Cosenza, dedica il suo discorso alla regione dove vive e lavora: “La Calabria sta vivendo un’esperienza politica complicata. Il presidente della regione è agli arresti per abuso d’ufficio con metodo mafioso. Una regione che si scontra con gli aspetti difficili dell’occupazione, dove l’individuo ha cura soltanto di se stesso, dove l’agire di Mimmo Lucano dovrebbe essere la normalità. La nostra vera sfida è di costruire un futuro, una speranza, un oltre. E non possiamo certo affidare questa costruzione solo ai partiti politici”.

Pino Assalone

Un’altra preoccupazione riguarda la difficoltà di comunicare questioni complesse quando il consenso lo riceve chi “parla alla pancia” delle persone. Legato a questo è stata sottolineata la difficoltà per il sindacato di esercitare il suo ruolo di mediazione sociale. La difficoltà del contesto attuale, il riferimento agli anni difficili trascorsi, alle lotte per contrastare le politiche neoliberiste di vari governi, compresi quelli di centro-sinistra, sono stati temi ricorrenti in diversi interventi.

Sul palco sale subito dopo Tonia Morgani, insegnante di Napoli: “Sempre più spesso troviamo gli esperti di organizzazione aziendale che sostituiscono i pedagogisti, si leggono termini come ‘efficienza’ e ‘individualismo’. In seguito alla crisi economica e il suo impatto sull’occupazione giovanile sono state diffuse forme di apprendimento basate sul lavoro di alta qualità e specializzazione. Tradotto in poche parole significa che la scuola non forma in maniera sufficiente gli studenti per il mondo del lavoro”. La docente, con voce ferma e decisa, spiega: “Noi, la scuola e il sindacato non dobbiamo chiederci di quali competenze l’economia abbia bisogno, ma di cosa necessita il cittadino per essere critico e per fronteggiare la semplificazione della rappresentazione della realtà”.

Tonia Morgani

Un tema rilevante ha riguardato il posizionamento del sindacato e le sue politiche nel difficile contesto attuale per rilanciare idee e programmi alternativi al neoliberismo in contrasto con le derive violente, alle guerre tra poveri, all’aumento delle disuguaglianze e del divario Nord-Sud. Problematiche alimentate dal disagio sociale, dalla crisi della politica e della partecipazione. Ne parla Mimmo Denaro, segretario generale FLC CGIL Calabria: “Temi importantissimi come il precariato, il reclutamento, il contratto sono stati affrontati nella relazione di Sinopoli. Questo è un momento complesso per la nostra organizzazione, per il suo ruolo di intermediazione nel difendere i cittadini dagli attacchi delle forze di governo. La lotta alla disuguaglianza è il primo elemento su cui insistere, Francesco fa bene a dire che quella meridionale è un’emergenza nazionale”.

Mimmo Denaro

Giovanni Zavattoni, segretario generale FLC CGIL Piacenza, parla delle nuove sfide da raccogliere: “I settori della conoscenza rappresentano per me il concetto di confederalità. Un lavoro duro spetta a questa organizzazione che parte dall’estensione dei diritti e la valorizzazione della professionalità nei comparti della conoscenza”. Sottolinea anche la necessità di una serie di campagne e di mobilitazioni e una seria riflessione sul modello organizzativo del nostro sindacato.

Giovanni Zavattoni

Gli interventi che si susseguono evidenziano questioni urgenti che richiamano il sindacato a nuove responsabilità e a uno sforzo per capire e interpretare meglio la realtà e i bisogni dei lavoratori.

Della perdita del primato della rappresentanza alle ultime elezioni RSU e di proposte, come quella di essere più vicini ai luoghi di lavoro e ascoltare di più la base, discute Monica Ottaviani, segretaria generale FLC CGIL Emilia Romagna: “Il Paese si trova a una deriva etica e culturale che ha accresciuto le disuguaglianze e ingiustizie, alimentato paure e intolleranze. È in questo contesto che la CGIL deve confrontarsi e trovare le risposte ai problemi delle persone. Abbiamo difeso la Costituzione perché riteniamo rappresenti i diritti e la democrazia. Non è stato sufficiente il rinnovo del contratto. È necessario focalizzare il nostro impegno per recuperare credibilità e sostegno. Non mettiamo la testa sotto la sabbia”.

Monica Ottaviani

Luca Scacchi, FLC CGIL Valle d’Aosta, parla di attese disilluse per cui propone un urgente processo di ricostruzione del movimento del lavoro: “La società della conoscenza è diventata diversa da quello che ci prefiggevamo: doveva aiutare il soggetto nella sua autodeterminazione e invece è diventata una discriminazione di classe. Nel fallimento del referendum sulla scuola abbiamo una grande responsabilità”.

Luca Scacchi

La segretaria generale FLC CGIL Bologna Susi Bagni contesta le problematiche sociali, che necessitano di soluzioni urgenti: “Ingiustizia, parola che rappresenta il vivere in Italia oggi. Per distogliere l’attenzione dalle responsabilità si cerca il capro espiatorio nel diverso, nei migranti. Dobbiamo far sentire forte la nostra condanna. Oggi il ruolo del sindacato è fondamentale contro le politiche neoliberiste, innovando i nostri contenuti e strumenti”.

Susi Bagni

Roberto Mosca, ricercatore CNR Emilia Romagna, denuncia la marginalità assunta dalla ricerca e la conoscenza nel panorama contemporaneo: “Politiche neoliberiste hanno trattato la scuola, l’università e la ricerca come un lusso”.

Roberto Mosca

Nicola Angelini, della segreteria FLC CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene insiste e rilancia: “La ricerca scientifica è libera: per rendere concreto ciò serve la partecipazione di quelli che la ricerca la fanno. Lo strumento di questa partecipazione deve essere il contratto”.

Nicola Angelini

Katia Perna, insegnante in Sicilia denuncia i salari bassi e le negligenze nei confronti dei luoghi della conoscenza: “Hanno messo le mani sulla scuola, ma non l’hanno migliorata. Non sono state migliorate neanche le condizioni dei suoi lavoratori. La scuola è stata lasciata sola”.

Katia Perna

Giovanna Occhilupo, ricercatrice precaria del CNR, racconta la sua esperienza di indignazione e lotta: “Ho visto la rabbia diventare forza e l’agire di uno diventare l’agire di molti, di tutti. Lungo questo ultimo anno e mezzo i precari della ricerca del CNR hanno esercitato azioni di lotta con mobilitazioni, manifestazioni, incontri con i parlamentari. C’era un numero che ci tormentava: 2.700 precari che potevano essere stabilizzati. L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e finché il precariato, questa patologia del singolo e della collettività, non verrà definitivamente debellato, resterà il primo riferimento del nostro agire comune”.

Giovanna Occhilupo

Massimiliano De Conca, dal centro nazionale FLC CGIL, dedica il suo intervento al valore della Costituzione, tema principe del congresso: “Abbiamo scelto un titolo impegnativo. Per questo è importante parlare di diritto allo studio, sussidiarietà, inclusività e di disvalore della guerra. Per questi motivi la Costituzione vanno insegnate a scuola, una materia che deve diventare la sostanza del nostro agire. Il nostro compito è farla vivere nella quotidianità”.

Massimiliano De Conca

“L’indipendenza e l’autonomia della conoscenza non sono principi scritti sulla pietra e per questo motivo vanno difesi ogni giorno contro coloro che li attaccano” sostiene Lorenzo Cassata, responsabile nazionale del Comitato di Ente FLC CGIL ISTAT. L’invito è a firmare la petizione proposta dai lavoratori dell’ISTAT per bloccare la nomina del presidente che si sta discutendo in questi giorni nelle commissioni parlamentari. “Usiamo il contratto per ricostruire l’autonomia e la libertà necessarie per il nostro settore”.

Lorenzo Cassata

Francesco Loregian, dal Conservatorio di Mantova, riprende le parole del segretario generale e le declina per il settore AFAM: “Sinopoli ha parlato di spinta di senso, dobbiamo rimettere l’arte musicale al centro dell’esperienza del bambino in età scolare. Noi della CGIL abbiamo sempre chiesto la statizzazione dei conservatori. Si sta facendo uno studio su quella che potrebbe essere la ricerca nei conservatori, soprattutto per quanto riguarda l’interpretazione musicale, aspetto che non andrebbe in conflitto con i DAMS. I conservatori hanno sempre rappresentato una qualità di coloro che hanno fatto produzione artistico-musicale. Muti dice di essere il prodotto del conservatorio e di essere stato proiettato nel mondo del lavoro subito dopo la fine del percorso”.

Francesco Loregian

Guido Alampi, FLC CGIL Torino, durante il suo intervento fornisce dati da non trascurare: “Il finanziamento per il settore della ricerca in Italia è dell’1,3 % del PIL contro il 3,2 della Francia e il 2 della Germania con conseguente ricaduta sui processi di modernizzazione dell’apparato produttivo italiano. La bassa produttività è un grosso problema ed è quindi vero che un settore nel quale bisognerebbe investire di più è proprio quello della ricerca. In mancanza di questo si continua ad agire in termini di compressione salariale esercitata con la precarietà. Questo inciderà ancora più negativamente sulla condizione sociale dei lavoratori”. In un clima cupo dal futuro debole e incerto Alampi racconta un elemento positivo “La recente stabilizzazione è stato ottenuta non perché donata ma per la mobilitazione e la competenza dei lavoratori. È la dimostrazione che l’impegno e la lotta pagano”.

Guido Alampi

Sulla partecipazione attiva e costante insiste Claudio Riso, segretario generale FLC CGIL Modena: “Alla politica lasciamo il compito di leggere il risultato del voto del 4 marzo e di capire perché si è andati in quella direzione. Noi invece dobbiamo spiegare ai lavoratorio che il sindacato non ha governi amici. Dobbiamo riattivare un rapporto quotidiano con i lavoratori e sta a noi mettere in rete il tutto. La CGIL deve essere unita”.

Claudio Riso

Claudio Menga, segretario generale FLC CGIL Puglia, sottolinea le contraddizioni del mercato del lavoro contemporaneo: “Da sempre siamo sostenitori dell’obbligatorietà fino ai diciotto anni. Le rilevazioni ISTAT sull’occupazione spiegano che un individuo è occupato se ha più di quindici anni e in una settimana ha svolto almeno un’ora di lavoro. Questa è un’indicazione preoccupante perché a quindici anni bisogna stare a scuola e non al lavoro”.

Claudio Menga

“Dobbiamo riprendere il nostro lavoro di sindacalisti: con la contrattazione torniamo a essere protagonisti”, ammonisce Tobia Sertori, segretario generale FLC CGIL Lombardia. È necessario affrontare il problema del rischio di indebolimento della professione unito alla minore partecipazione. Il segretario sottolinea che è sbagliato l’approccio saccente della sinistra di fronte agli errori commessi dalle persone.

Tobia Sertori

Tiziana Celiberti, docente della secondaria di II grado e RSU da dieci anni, racconta le battaglie portate avanti nel suo ruolo di rappresentanza in favore dei diritti delle donne vittime di violenza, del diritto alla disconnessione dei lavoratori della scuola e quello della violenza perpetuata nei confronti dei docenti, Quest’ultimo tema, secondo Tiziana, non è stato affrontato nel dibattito congressuale.

Tiziana Celiberti

“Continuità e rifondazione per la FLC CGIL”: queste le parole chiave proposte dal segretario generale della FLC CGIL Roma e Lazio Eugenio Ghignoni. È necessaria la continuità rispetto al percorso portato avanti in questi anni dalla FLC e dalla CGIL e fondamentale è rifondare il sindacato alla luce della crisi del sistema capitalistico e della rivoluzione tecnologica e digitale. Il segretario conclude il suo intervento ribadendo che è necessario continuare a investire sul tema del precariato e che “la scuola deve essere pubblica, laica e repubblicana”.

Eugenio Ghignoni

Perché nelle classi tra gli alunni serpeggia così tanta intolleranza? Marino Bertagna, docente della scuola elementare di Trieste, affronta questo problema, dicendo che è un fenomeno legato al contesto esterno, ma “la scuola non deve autoassolversi”, deve affrontare questo aspetto. La FLC CGIL non è solo un semplice sindacato di categoria, ma per la conoscenza deve scendere in piazza, riorganizzarsi e collaborare con le associazioni. In conclusione “ho sempre creduto nella capacità della CGIL di rigenerarsi e questo è il momento di rinnovarsi”.

Marino Bertagna

Segue l’intervento di Sara Carrapa, dell’università di Milano. “Quando Sinopoli ha parlato delle criticità riguardanti i temi dell’università ho sentito un po’ di freddezza: se non conosciamo queste tematiche dobbiamo rimediare”. In riferimento a questo problema fondamentale resta il contratto, paragonato dalla Carrapa a un bambino che va accompagnato affinché cresca e cammini, altrimenti il rischio è che gattoni soltanto. “Dobbiamo lavorare insieme perché insieme siamo forti!”, così conclude.

Sara Carrapa

Con Marco Galiano, segretario generale FLC CGIL BAT, si conclude questa sessione di dibattito. La provincia pugliese fa parte di un contesto difficile quale può essere quello del meridione e il proposito è di “guardare al sud come la terra da salvare e da ammodernare” dice il segretario. “Obiettivo del sindacato deve essere salvaguardare i diritti di tutti per non perdere il rapporto con il consenso, mettendo in piedi un progetto che sia una sfida per il futuro. Per mettere in atto ciò il sindacato deve rivedere i suoi modelli perché non rispettosi delle realtà locali per incentivare una partecipazione dal basso”.

Marco Galiano

Interventi delle delegate e dei delegati, pomeriggio del 18 dicembre

Riprende nel pomeriggio il dibattito in questa seconda giornata congressuale. I temi affrontati sono stati molteplici: il cambiamento climatico e la relativa emergenza, il ruolo delle RSU, l’inclusività, un dialogo felice con i giovani, uguaglianza sostanziale, autonomia differenziata, Europa, dispersione scolastica, formazione dei vari profili professionali, solo per citarne alcuni.

Apre la sessione Andrea La Camera dell’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, con una domanda (retorica) provocatoria: “Lo Stato quanta considerazione ha della ricerca?”. Quest’ultima è una risorsa fonte di progresso: per La Camera è necessario evitare che il denaro sia l’unico elemento di valutazione del lavoro svolto dai ricercatori, ma considerarne successi e insuccessi.

Andrea La Camera

Patrizia Donato, docente della scuola dell’infanzia, pone l’attenzione sul ruolo fondamentale delle RSU perché la rappresentanza sindacale “incarna la democrazia del lavoro”. Inoltre sottolinea che “dalla scuola dovranno arrivare risposte di inclusione e diritti umani contro la deriva populista attuale”.

Patrizia Donato

In riferimento al cambiamento climatico interviene Antonella Lai, lavoratrice presso ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che ricorda i successi sindacali ottenuti, come l’aumento delle assunzioni e la sconfitta del precariato, nonostante i tagli dei finanziamenti.

Antonella Lai

Dell’emergenza climatica, invece, o, per meglio dire, del “disastro climatico” parla Matteo Slataper, componente CUG dell’Università di Trieste. “In pericolo è la civiltà umana perché elementi basilari come l’aria, l’acqua e il cibo sono in crisi. Questo andamento si ripercuote anche sulle migrazioni: ci sarà un flusso maggiore e, di conseguenza, un aumento del tasso di mortalità. Il sindacato deve occuparsi di questa emergenza perché ‘tocca gli ultimi’ guidando verso il cambiamento del modello economico”.

Matteo Slataper

Di una “nuova resistenza” volta alla difesa della Costituzione parla Graziamaria Pistorino, segretaria generale FLC CGIL Sicilia. In riferimento al regionalismo differenziato propone di essere presenti sul territorio, di rappresentarlo, di costruire reti, partendo da specifici bisogni al fine di soddisfarli.

Graziamaria Pistorino

Lilli Gargamelli segretaria generale della FLC CGIL Marche ha sperimentato, essendo stata docente, un modello di scuola dell’infanzia inclusiva. “I giovani sono i soggetti a cui bisogna rivolgersi per aggiornare il sindacato, ma è difficile costruire un dialogo dal momento che i lavori che svolgono adesso sono a noi sconosciuti perché lontani dalle nostre esperienze”.

Lilli Gargamelli

“Gli unici luoghi nei quali viene celebrata la Costituzione sono quelli della conoscenza” dice Pino La Fratta, coordinatore FLC CGIL Abruzzo-Molise. “L’obiettivo, però, deve essere esercitarla, perché la Costituzione non è un totem ed è necessario lavorare per renderne reali i principi. Ci dobbiamo impegnare su temi quali l’uguaglianza sostanziale, l’autonomia scolastica, l’edilizia e la sicurezza scolastica”.

Pino La Fratta

Pietro Patti, segretario generale FLC CGIL Messina racconta le problematiche della sua regione: “È fondamentale sottolineare che l’istruzione deve essere gratuita e per tutti, ma purtroppo la Sicilia è l’unica regione a non avere una legge sul diritto allo studio. Nonostante le migliaia di firme raccolte non è stata messa in dubbio la legge”. Il segretario è categorico nell’opposizione all’autonomia differenziata perché “con quest’ultima è in ballo anche l’autonomia democratica di questo Paese”.

Pietro Patti

"Per una riduzione strutturale delle diseguaglianze il sindacato deve comprendere il suo potere, esplicando non solo funzioni esclusivamente sindacali, ma andando al di là del suo ruolo", ammonisce Erika Picariello, segretaria generale FLC CGIL Avellino. Per questo motivo nel suo territorio, insieme all’ARCI e a Libera, la FLC ha costituito la rete SOMA, SOlidarietà e Mutualismo Avellino, per partire dalla capacità di lettura e di risposta del bisogno.

Erika Picariello

“A cosa serve la conoscenza nella società italiana?”, chiede Ivo Vacca, FLC CGIL Sardegna. “È l’elemento fondamentale che copre l’intero percorso a partire dallo 0-3 fino all’università: il dibattito deve quindi riguardare le competenze di ognuno di noi anche al di fuori del contesto sindacale”.

Ivo Vacca

“Il discrimine per la pensione non deve essere l’età, dato che l’aspettativa di vita aumenta con il passare degli anni, è bensì l’usura che deve essere valutata”. Così interviene Adriana Aloisi, la quale aggiunge nel suo intervento l’importanza del fattore diversità all’interno del sindacato per creare un confronto costruttivo.

Adriana Aloisi

Del lavoro all’interno di una scuola privata e delle relative difficoltà dà testimonianza Maria Cristina Salerno: “È stato difficile riuscire a ottenere i propri diritti in termini di rappresentanza nell’ambiente scolastico, che infatti è partita nel 2016 quasi clandestinamente. Questa è stata una grande vittoria”.

Maria Cristina Salerno

Antonella Distefano, FLC CGIL Catania, sale sul palco e parla degli obiettivi del sindacato: “Non dobbiamo deludere le persone che hanno riposto in noi la loro fiducia, vedendoci come l’ultimo baluardo in questa deriva. A questa aspettativa dobbiamo rispondere impostando i metodi giusti”.

Antonella Distefano

Dello stato del CODISIE (Coordinamento docenti per le istituzioni scolastiche italiane all’estero) porta una testimonianza Salvatore Fina, docente dell’istituto comprensivo di Addis Abeba, lamentando che lo Stato “ci tratta come l’ultima ruota del carro”. Il CODISIE si batte contro la logica dello smantellamento, ottenendo “risultati alterni”.

Salvatore Fina

Fabrizio Stocchi, responsabile struttura di comparto nazionale della ricerca, inizia con una critica sia al governo gialloverde e la legge di stabilità, che all’Europa dell’austerità che ha portato a un peggioramento delle condizioni di vita e lavoro: “L’Europa va rilanciata ma deve essere diversa, a questo proposito sono state giuste le rivendicazioni contro la finanziaria. La FLC deve concentrarsi sul rapporto tra la conoscenza e i temi di sviluppo e crisi, rilanciando la ricerca per il bene del Paese”.

Fabrizio Stocchi

Luisa Teruzzi, FLC CGIL Milano, prende parola e chiede concisa: “Voglio una formazione professionale inclusiva. Voglio una scuola laica e pubblica con la sua valenza educativa, non un parcheggio”.

Luisa Teruzzi

Di inclusività parla ancora Manuela Pascarella, FLC CGIL nazionale, che conclude la giornata di riflessioni e nuove proposte: “Purtroppo non è stata declinata come avremmo voluto nel contratto. Serve un organico stabile e combattere il paradosso delle cattedre libere coperte non da docenti di ruolo, ma da precari”.

Manuela Pascarella

Interventi delle delegate e dei delegati, mattina del 18 dicembre

Il dibattito mattutino del 18 dicembre 2018 è animato da temi molteplici e impellenti: problemi e risorse dell’alternanza scuola-lavoro, disuguaglianze all’interno delle strutture scolastiche, istruzione per adulti e integrazione, l’emergenza sociale derivante dai nuovi razzismi e ancora lotta culturale e al precariato.

È Patrizia Lotti ad aprire la discussione, ricercatrice Indire e responsabile scientifico PON per la scuola a Firenze. I temi su cui concentra il suo intervento è il rapporto scuola-mondo del lavoro e le progettualità alternative portate avanti con Proteo Fare Sapere Firenze: “La dispersione scolastica è un problema soprattutto di disuguaglianza sociale, ma l’alternanza scuola lavoro non è una risposta; può funzionare, ma deve cambiare. Il nostro progetto Scuola lavoro e solidarietà cerca di scardinare la visione individualista e parcellizzata dell’alternanza scuola-lavoro attraverso rapporti di solidarietà e percorsi che coinvolgono l’intero gruppo classe, prendendo le distanze da un paradigma educativo che premia l’individualismo”.

Patrizia Lotti

L’alternanza scuola-lavoro è un tema caldo ripreso anche da Carlo Zilioli, insegnante di scuola superiore nella provincia di Macerata e RSU. Laurea in Storia, una formazione legata ai movimenti giovanili degli anni Settanta e una lunga carriera prevalentemente nelle scuole alberghiere. “Le scuole professionali hanno una lunga tradizione di alternanza scuola-lavoro, creando modelli esemplari nel corso di circa venticinque anni. È infantile pensare di poter improvvisare in pochi mesi ciò che è stato costruito in un tempo così lungo”. La formazione professionale sta assistendo a profondi cambiamenti e per questo Zilioli chiede al sindacato di “imparare a narrarsi meglio e trovare un lessico nuovo e avere un occhio di riguardo nei confronti del settore. Sono state ridotte le ore di storia nel biennio delle scuole professionali. La FLC CGIL deve sottolineare questa offesa etica”.

Carlo Zilioli

Michele Vivaldi, docente catanese, prende la parola subito dopo, introducendo la questione del blocco dell’ascensore sociale e citando le iniziative di integrazione in corso nella sua regione: “La Sicilia è una terra di immigrazione e inclusione. Ciò avviene nei CPIA, nelle camere del lavoro e nelle scuole dove bambini di varie etnie costruiscono il futuro. Questi baluardi di umanità in un mondo che si chiude in se stesso vanno sostenuti e incentivati. Un mondo diverso è possibile, sta a noi costruirlo”.

Michele Vivaldi

Di istruzione per gli adulti e inclusione parla anche Elena Sasso che viene dall’esperienza CPIA 5 di Torino: “La formazione per adulti è lo snodo tra diritto all’istruzione, mondo del lavoro e integrazione. Il razzismo del decreto sicurezza ha effetti sociali prevedibili. I nuovi permessi non saranno più convertibili in permessi di lavoro. Ciò significa che chi è riuscito a costruire un nuovo posto nella nostra società si ritroverà catapultato nell’illegalità”.

Elena Sasso

Le nuove politiche del governo italiano sono parte del discorso di Pasquale Andreozzi, ma su un altro versante: la mancanza di risorse nei confronti dei lavoratori della scuola e l’indifferenza generata da questa stessa insufficienza di energie e sostegno.

Pasquale Andreozzi

Vincenzo Delli Veneri, segreteria regionale FLC CGIL Campania, affronta un altro tema centrale e di uguale importanza: la necessità di un accesso alla formazione garantita in tutti i territori, allo stesso modo: “Non è pensabile attribuire le stesse risorse a territori svantaggiati che subiscono la carenza d’infrastrutture e adeguati trasporti. Il lavoro che dobbiamo fare è risvegliare le coscienze, far capire che il cambiamento passa attraverso la conoscenza”.

Vincenzo Delli Veneri

La mobilitazione e la partecipazione in direzione della dignità del lavoro sono i leitmotiv dell’intervento di Adriano Zonta, segretario generale FLC CGIL Friuli Venezia Giulia: “Oggi rappresentiamo oltre un milione di lavoratori. Abbiamo bisogno di solidarietà, inclusione, accoglienza, cooperazione, apertura delle porte. In Friuli Venezia Giulia i sindaci stanno discutendo di un modello di iscrizione a scuola. Le iscrizioni e la didattica devono esser decise da chi lavora nella scuola, non dai sindaci o dalle famiglie. Non esiste solo Monfalcone, ma tante altre situazioni non emerse. Abbiamo il dovere di farli emergere e di protestare contro queste invadenze”.

Adriano Zonta

La dignità di chi lavora nella scuola, insegnanti e personale ATA sta a cuore a Vincenzo Cimmino, docente precario di terza fascia che manifesta il suo appoggio al documento Riconquistiamo tutto e racconta il quotidiano e il futuro incerto che condivide con decine di migliaia di lavoratori.

Vincenzo Cimmino

Igor Piotto, segretario generale FLC CGIL Piemonte, riprende il discorso dell’istruzione per adulti qualche intervento più avanti, sottolineando ancora l’importanza di tali strutture sul territorio italiano: “I CPIA sono un avamposto di civiltà nelle nostre realtà quotidiane, il primo luogo di accoglienza dei richiedenti asilo. Realtà che si reggono quasi interamente sulla volontà e la vocazione degli insegnanti, senza alcun investimento ministeriale su di esse”. Il suo discorso prosegue poi sulla questione della regionalizzazione differenziata e del suo impatto sulle disuguaglianze a livello territoriale nell’approccio educativo: “La lotta sindacale è oggi più che mai una lotta culturale”.

Igor Piotto

Ad una battaglia “culturale” si appella anche Luisa Limone che aspira a rovesciare il modello conservatore dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica, perché “l’arte e la musica sono forme di felicità”.

Luisa Limone

Jessica Merli, FLC CGIL Lombardia, introduce le problematiche dei lavoratori del settore privato della conoscenza, ancora mai pronunciato durante il dibattito, e propone di formare una rete che possa fare militanza per acquisire maggiori tutele.

Jessica Merli

La mancanza di tutele è una problematica ripresa da Luisa Attaguile, FLC CGIL Arezzo, nei confronti, stavolta, degli insegnanti di sostegno. L’educatrice auspica la formazione di docenti specializzati e nuove procedure di concorso (l’ultimo è fermo al 2000).

Luisa Attaguile

Alessandro Rapezzi, segretario generale FLC CGIL Campania, riassume alcuni temi già apparsi e ne lancia di nuovi: “Va recuperato il ruolo sociale, culturale e aggregativo del sistema dell’istruzione. Va recuperato il ruolo sociale, culturale e aggregativo del sistema dell’istruzione. Bisogna riscoprire e valorizzare il concetto di comunità educante, far agire contemporaneamente l’aspetto pragmatico e sindacale con l’aspetto culturale. La sottoscrizione del contratto e il rilancio dell’azione contrattuale sono le azioni pragmatiche da praticare oggi. Dobbiamo parlare di come si fa istruzione, cultura e formazione”. L’ex maestro, oggi all’interno della FLC CGIL Campania, continua l’intervento mostrando il suo favore nei confronti dell’approccio pedagogico del service learning: “Credo sia un modo nuovo di rimettere in campo un ruolo della scuola, della docenza e del personale scolastico intero. Tutto il personale è coinvolto nel processo di istruzione. Il service learning è una metodologia didattica e pedagogica che mette in relazione la scuola con il mondo esterno. Il problema è farlo diventare metodo da parte di tutto il sistema scolastico” e conclude “Ci attendono grandi sfide: il progetto integrato sullo 0-6, riordinare i cicli, alternanza scuola-lavoro. Servono cuore, intelligenza e cultura per cambiare”.

Alessandro Rapezzi

Francesco Locantore, FLC CGIL Roma-Lazio, sale sul palco subito dopo e parla, deluso, dal contratto scuola: “Non risponde all’aumento dei carichi di lavoro, alla legge 107/15 e alle dinamiche che si sono instaurate nelle scuole. Viene premiato il dirigente, ma non tutti gli altri lavoratori, è sbagliato!”. Il malcontento si estende al governo attuale ma manifestando solidarietà e appoggio alle studentesse e studenti che stanno occupando le scuole contro l’alternanza scuola-lavoro e le politiche razziste di Salvini. E a loro fa un appello, citando Gramsci «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

Francesco Locantore

Barbara Grüning, FLC CGIL Bologna, ripresenta il tema del precariato e fornisce un dato importante “Oltre ventiseimila persone sono docenti a contratto, senza riconoscimento sociale, economico e giuridico del proprio lavoro”. L’intervento prosegue raccontando le conseguenze dell’ideologia dell’eccellenza che ha aumentato la conflittualità tra i precari e la convinzione tra questi ultimi di non essere mai abbastanza “Bisogna cambiare il paradigma: sì a maggiori risorse, sì alla riforma del preruolo, sì alla stabilizzazione di chi lavora da anni in condizioni incerte. Un’università precaria riguarda non solo i lavoratori precari ma il futuro stesso dell’università, degli studenti e degli ordinari”.

Barbara Grüning

Disuguaglianza: un ostacolo che coinvolge lavoratori e discenti di ogni grado. Beatrice Pellegrini, segretaria generale FLC CGIL Verona, affronta in particolare modo la scuola dell’infanzia: “Mi metto dalla parte dei bambini, prima di tutto. Il settore che più sta tradendo la Costituzione è la scuola primaria. Mancano maestri e maestre (a Verona nel 2018 sono mancati novecento insegnanti) e manca un programma di reclutamento. La legge 107 ha aumentato il divario tra scuola primaria e secondaria, quest’ultima maggiormente finanziata. La prima grande linea politica è ridurre tale differenza di risorse a disposizione, La scuola sta nuovamente diventando d’élite. La situazione della scuola primaria e università devono essere la nostra priorità. Salvare i bambini e i ragazzi di domani per difenderli dai populismi del futuro”.

Beatrice Pellegrini

Adelmo Cervi è figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi, torturati e uccisi dai fascisti nel 1943 dopo una tenace Resistenza. Non è un delegato al nostro congresso, ma sale sul palco per raccontare la vita di lotta e dolore di un padre che non ha mai conosciuto: “Questa non è non è la mia storia, è la storia di un uomo che non c’è più, ma è più mia di qualunque altra storia. Mi chiamo Adelmo Cervi, ho settant’anni e sono il figlio di un mito. A dir la verità ce l’ho un po’ con questo mito perché si è portato via mio padre e mi ha lasciato in cambio soltanto un nome e una lapide, per poi fare di lui un pezzo di un monumento, una statua a sette teste. Sette uomini, sette vite, sette medaglie, una cosa sola, un mito in cui i singoli uomini spariscono. Uno di loro era mio padre, lui voleva solo cambiare il mondo. Poca cosa, vero? E aveva convinto gli altri che era giusto cambiarlo e hanno fatto la loro parte fino alla fine, una fine brutta anche se poi ci sono vie e giardini che portano il loro nome. Volevano lottare per sconfiggere l’ingiustizia, una lotta che sembra eterna”.

Adelmo Cervi

Il dibattito mattutino è concluso da Giusto Scozzaro, responsabile dei settori privati della conoscenza FLC CGIL, che introduce subito il documento Il lavoro È, dove il verbo essere è enfatizzato dal maiuscolo e racchiude nella sua coniugazione la necessità di compiere azioni qui e ora. “Il documento traccia un orizzonte per la CGIL di cui partecipazione e inclusione sono parole fondamentali. Quando la CGIL ha deciso di dare vita a questo elaborato sono passati tanti mesi e il congresso di gennaio dovrà essere arricchito da ciò che è accaduto in questo periodo: un nuovo governo, eletto democraticamente ma autoritario. Sono preoccupato dai programmi dell’educazione civica pronunciati da Bussetti, credo possano contenere aspetti che stridono con i valori costituzionali della partecipazione e inclusione. L’autonomia differenziata, seppur relegando alle regioni alcune competenze, opera un processo di frammentazione del sistema nazionale e apre una breccia profonda nel contratto nazionale. Questo fenomeno e l’uguaglianza saranno temi fondamentali del nostro congresso”. Secondo Scozzaro è necessario un investimento culturale che faccia conoscere ciò che sta accadendo con la privatizzazione dell’istruzione e le difficoltà della formazione professionale “Esistono settori con contratti scaduti da cinque anni, problemi da rilanciare per aprire un varco”. Individuazione delle criticità ma anche nuova energia da investire per il futuro: “Le persone si iscrivono al nostro sindacato non solo per una tutela ma anche un riferimento programmatico. Il nostro obiettivo è un contratto unico delle scuole paritarie, un proposito non facile ma sarà una nostra frontiera”.

Giusto Scozzaro