La FLC CGIL verso il IV Congresso del 17, 18 e 19 dicembre 2018. I temi del dibattito congressuale (sesta parte).
Veniamo da anni di destrutturazione dei contratti nazionali e della contrattazione integrativa a opera di una sequela di leggi che, intervenendo sui settori pubblici e privati, hanno determinato la perdita di diritti e prerogative fondamentali e una frantumazione senza precedenti del mondo del lavoro. In coerenza con le scelte della CGIL, che considera l’unità del mondo del lavoro un obiettivo strategico, la FLC CGIL intende essere un sindacato generale di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici. Pubblici e privati. Fissi e precari. Con qualunque contratto, compreso quelli individuali (assegnisti o ricercatori a tempo determinato), o quelli anche senza contratto (docenti universitari). Unità del mondo del lavoro significa anche considerare l’inclusività come cifra nuova di civiltà a tutela del lavoro non stabilizzato che a vario titolo opera nelle istituzioni pubbliche e private della conoscenza. Con la recente sottoscrizione dei contratti del settore pubblico si è posto fine a un blocco decennale che, partito con la riforma Brunetta, è proseguito in maniera lineare con in governi successivi anche se di orientamento diverso. In una situazione assai difficile, in un quadro normativo arretrato rispetto all’accordo del 30 novembre 2016, il primo CCNL del nuovo comparto “Istruzione e ricerca” sottoscritto il 19 aprile 2018 rappresenta un “Contratto per la ricostruzione negoziale” e apre un processo già proiettato verso il prossimo rinnovo: la regolarità delle scadenze contrattuali è ancora tutta da conquistare nei settori pubblici (ma anche privati) ma il nostro primo obiettivo al riguardo è ottenere lo stanziamento nella prossima legge di bilancio delle risorse per il triennio 2019-2021. Alla luce di tutto questo e al fine di influenzare la prossima stagione contrattuale intendiamo attivare una campagna nazionale sul salario di chi opera nei settori della conoscenza rivendicando un investimento straordinario per l’intero sistema, in linea con la spesa sostenuta dai grandi Paesi Europei. Contestualmente bisogna mettere in campo una piattaforma rivendicativa e una forte mobilitazione finalizzate a combattere tutte le forme di precariato che si stanno insediando in maniera pervasiva nei sistemi pubblici della conoscenza, riaffermando che, a parità di prestazione, devono corrispondere parità di diritti e di retribuzione. Allo stesso tempo è necessario proseguire nell’opera di riequilibrio fra legge e contratto e per il rafforzamento dell'intervento della contrattazione soprattutto nell’ambito dell’organizzazione del lavoro Dobbiamo rafforzare la capacità di rappresentare, in una logica di ricomposizione, la complessità delle professionalità che operano nei nostri mondi, coniugando politiche di settore e politiche professionali specifiche. Nel contempo è necessario valorizzare nel prossimo CCNL quegli elementi comuni che caratterizzano il lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori prestato nei settori della conoscenza.
Le politiche contrattuali sui settori privati della conoscenza debbono essere finalizzate alla buona occupazione e alla valorizzazione delle professionalità. L’obiettivo è quello di combattere le disuguaglianze attraverso il riconoscimento degli stessi diritti alle lavoratrici e ai lavoratori comunque impiegati, contrastare le forme di lavoro precario, perseguendo l’obiettivo della continuità occupazionale attraverso l’utilizzo “comune” del contratto a tempo indeterminato ed eliminando ogni forma di dumping contrattuale. Parallelamente rivendichiamo un’attività ispettiva degli Uffici Scolastici Regionali puntuale e generalizzata su tutto il territorio nazionale per la verifica dei requisiti della parità, al fine di impedire il fenomeno dei diplomifici. Rivendichiamo altresì il riordino dei sistemi regionali della formazione professionale, attualizzandone i contenuti e puntando alla qualificazione dell’offerta dell’intera filiera formativa, all’interno di una forte cornice nazionale. In questo ambito consideriamo prioritaria la riapertura di una nuova stagione contrattuale finalizzata al rinnovo del CCNL della formazionale professionale e a rendere tale contratto il riferimento ineludibile di tutte le istituzioni formative accreditate e di tutte le filiere in esso ricomprese, con particolare riferimento a quella IeFp.
Occorre andare verso la ricomposizione del mondo del lavoro anche nei nostri settori praticando l’inclusività, la stabilizzazione, la parità dei diritti nei contratti, la realizzazione di un welfare universale, il progressivo avvicinamento alla media delle retribuzioni europee. È da qui che si deve ripartire.
Tag: congresso conoscenza