L’importanza dell’appuntamento congressuale nella vita di un sindacato. L’incontro con i lavoratori e gli iscritti. Il bilancio di quattro anni di attività. Le prospettive politiche e i modelli organizzativi e i valori di riferimento.
L’intervista, realizzata da Maria Rosaria Corvino, è stata pubblicata sul numero 9-10 di “Articolo 33” della casa editrice Edizioni Conoscenza.
Dal 17 al 19 dicembre 2018 circa 600 delegati eletti nei congressi regionali della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL si riuniranno a Colli del Tronto in occasione del IV Congresso nazionale del sindacato di chi opera nei settori della scuola, ricerca e formazione, in rappresentanza di oltre duecentomila iscritti. Il Congresso cade ogni quattro anni e conserva in sé obiettivi importanti, come ridiscutere i contenuti politici dell’azione sindacale, il rapporto con i lavoratori e con gli iscritti, anche di fronte ai cambiamenti del mondo del lavoro, oltre che verificare lo stato dell’organizzazione e le sue modalità.
Francesca Ruocco, segretaria nazionale della FLC CGIL e responsabile dell’organizzazione, racconta il percorso intrapreso in direzione di un incontro di tale portata: “Per la FLC e la CGIL il congresso e l’occasione per discutere degli obiettivi politico-sindacali per il prossimo quadriennio e per fare un bilancio di quello che è stato il periodo precedente. A questo appuntamento arriviamo con il contratto nazionale rinnovato, dopo 9 anni di vuoto, con una novità: questo e il primo contratto del comparto unico Istruzione e Ricerca che include tutti i nostri precedenti comparti del pubblico, cioè la scuola statale, l’università pubblica, gli enti di ricerca pubblici e l’AFAM (accademie e conservatori). Abbiamo alle spalle anche il rinnovo delle RSU in tutti i settori pubblici, le rappresentanze votate da tutti i lavoratori in ogni posto di lavoro. Quindi nell’ultimo anno il nostro rapporto con i lavoratori e stato intenso e continuo. E ora stiamo tornando su tutti i luoghi di lavoro per discutere con i nostri iscritti il documento congressuale della CGIL. Parallelamente stiamo riavviando, al nostro interno, la discussione sul modello e le politiche organizzative, la valorizzazione del ruolo delle RSU, dei comitati iscritti e in generale stiamo ragionando su come coinvolgere maggiormente i delegati più attivi, come costruire un’organizzazione che, ancora di più, metta al centro il territorio e i luoghi di lavoro, e su questi investa”.
La battaglia per il recupero dei finanziamenti, che negli anni sono stati sottratti, a scuola, università e ricerca e quella contro il precariato, in parte vinta dopo la sentenza della Corte di giustizia europea sulla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato dopo 36 mesi di lavoro, sono solo alcuni degli impegni e risultati conseguiti nella laboriosa attività degli ultimi anni.
Il congresso rappresenta l’occasione di mettere in contatto le esigenze e le proposte più adeguate in direzione di una società inclusiva, attenta alle necessita individuali e collettive: “Vogliamo rialimentare la militanza sindacale e la nostra idea di sindacato – continua Ruocco – coniugando due esigenze: da una parte per dare risposte puntuali ai bisogni personali (ad esempio le vertenze individuali e consulenza), dall’altra, e direi soprattutto, per soddisfare bisogni collettivi, tramite la contrattazione e, laddove necessaria, la mobilitazione, per migliorare il lavoro e riconoscere le professionalità che i nostri settori esprimono. Siamo un sindacato confederale e come tale svolgiamo un ruolo politico attivo, al cui centro c’è, di certo, il lavoratore, ma soprattutto la persona, il cittadino, tutti portatori di diritti e di doveri costituzionalmente garantiti e sanciti. Oggi più che mai, un impegno così ampio ci coinvolge, preoccupati come siamo della diffusione di politiche razziste e classiste molto distanti dai nostri valori fondativi. Anche per questo, al nostro Congresso, si svolgeranno due tavole rotonde, con ospiti esterni al sindacato, nelle quali si affronteranno temi come quello dell’inclusione, e quello del diritto di accesso ai gradi più alti dell’istruzione”.
Il documento “Il lavoro è”, approvato dalla maggioranza dei membri del comitato direttivo nazionale della CGIL, e fitto di progetti su cui lavorare nel prossimo quadriennio, come ha spiegato Francesca Ruocco: “Nel documento, firmato anche dal nostro segretario generale, sono elencati importanti obiettivi: la riduzione dell’orario di lavoro insieme al recupero del potere di acquisto dei salari, la riforma delle pensioni (nei nostri settori l’età media e già alta) e l’estensione dei diritti e delle tutele fondamentali a tutte le forme contrattuali. Proseguono, inoltre, alcune istanze portate avanti nello scorso congresso, ad esempio quella condotta dalla FLC su una misura di welfare a carattere universalistico, come il reddito di inclusione”.
A Colli del Tronto saranno giornate di riflessione per confrontarsi con il mondo del lavoro che cambia e la necessita di porre al centro la qualità della formazione e la valorizzazione degli operatori della conoscenza. “Nel congresso verranno ribaditi alcuni concetti chiave della nostra visione del mondo e dell’istruzione: la scuola della Repubblica risponde a un preciso mandato costituzionale, e un diritto dei cittadini e non un servizio ad personam. Il diritto allo studio va garantito fino ai livelli più alti, quindi anche fino all’università, per la quale va rivisto il sistema di finanziamento pubblico, aumentando il Fondo di finanziamento ordinario (il FFO). Nel nostro documento – prosegue Ruocco – ci soffermiamo sull’importanza del reinvestimento nei settori della conoscenza, sul rilancio di una governance democratica ora messa in discussione da leggi di riforma, come 240/10 per l’università e la 107/15 per la scuola. Le nostre proposte si ispirano a un’idea, un modello di scuola e di sistema di istruzione inclusivo e continuo, che nulla ha a che vedere con le attuali derive aziendaliste”.
E infatti Francesca Ruocco ricorda una serie di obiettivi sui quali la FLC lavora da anni: l’obbligo scolastico fino a diciotto anni, la riforma dei cicli, l’alternanza scuola-lavoro come percorso formativo e non come previsto dalla legge 107/15, l’inclusione e altri propositi specifici che il documento articola in maniera più diffusa.
“Ci stanno a cuore - precisa Ruocco - anche i diritti dei più piccoli per questo stiamo chiediamo la diffusione della scuola dell’infanzia e lo sviluppo di un percorso educativo 0-6 che stimoli la diffusione di asili-nido sul territorio. I tagli di questi anni al welfare hanno creato molte difficolta alle famiglie con bambini piccoli, costrette ad accollarsi i costi elevati di servizi privati. I servizi pubblici alle famiglie, per l’infanzia e l’adolescenza sono stati pesantemente depauperati ed e ora che si torni a ragionare di un reinvestimento”.
Il titolo scelto per il IV congresso nazionale della FLC CGIL “La Costituzione vive nella Conoscenza” sintetizza e racconta la necessita di restituire centralità ai sistemi d’istruzione e formazione, rilanciando la loro funzione emancipatrice anche nel senso della mobilita sociale.
Una conoscenza che accompagni anche nella vita adulta. L’analfabetismo funzionale ricopre il 47% della popolazione italiana, un dato che necessita urgenti soluzioni.
“La nostra e una bellissima Costituzione, ma purtroppo non è applicata in alcune sue parti, come il diritto alla salute o allo studio su tutto il territorio italiano. Desideravamo che nel titolo del nostro Congresso fosse richiamata direttamente la Costituzione perché e lì trovano fondamento i diritti, l’inclusione, il rispetto delle persone qualunque sia la loro lingua o religione. E lì trova fondamento l’idea che una democrazia vive se i suoi cittadini hanno un lavoro, possono curarsi, riunirsi in libere associazioni, votare e soprattutto accedere all’istruzione e alla formazione. La democrazia ha bisogno di cittadini colti, consapevoli e con spiccato senso critico. Per questo la ricerca e l’insegnamento sono liberi. La circolazione delle conoscenze – conclude Ruocco – e un prerequisito fondamentale per far vivere i valori della Costituzione”.